Allarme ranitidina e farmaci ritirati: occhio all'elenco fake

Girano falsi elenchi su WhatsApp. Intanto l'Agenzia europea dispone un controllo totale dei farmaci in Ue per presenza di nitrosammine.

Allarme ranitidina e farmaci ritirati: occhio all'elenco fake
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Continua ad essere alta l'attenzione sull'allarme ranitidina, in una prospettiva addirittura europea. Ieri l’Ema (l’Agenzia Europea del Farmaco) ha sganciato la "bomba": ha chiesto che tutti i farmaci autorizzati al commercio nell'Unione Europea vengano testati per l'eventuale presenza di nitrosammine. Tutto questo sulla base del del principio di precauzione, dopo il ritiro della lunga lista di farmaci di cui vi parliamo ormai da alcuni giorni.

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Attenzione però alla lista fake

Vi ricordiamo che QUI TROVATE L'ELENCO UFFICIALE DEI FARMACI attualmente sotto la lente dell'Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Se invece vi arriva su WhatsApp un messaggio come questo:

Allarme ranitidina e farmaci ritirati: occhio all'elenco fake, chiesti ulteriori test su rischio cancro

Beh, sappiate che è una fake news.

In realtà si tratta di un elenco di farmaci relativo a una vecchia allerta del 2018, che qualcuno ha "riciclato" e rimesso in circolo, purtroppo con un successo in poco tempo "virale".

Ulteriori test su rischio cancro

Ma torniamo sull'allerta europea. E' vero che la sostanza potenzialmente cancerogena (le nitrosammine) si trova anche altrove e in concentrazioni anche maggiori (tipo la carne alla griglia), ma giustamente l'Ema ribadisce il concetto che nei farmaci non debbano per definizione esserci sostanze nocive, anche in piccole percentuali.

Rapporto fra rischi e benefici

Da qui anche la conseguenza che quantità minime possono rivelarsi problematiche solo se assunte per lungo tempo e a dosi elevate. Chi sta seguendo una terapia, insomma, può continuare a farlo perché l’eventuale presenza di nitrosammine non è mai così elevata: se il paziente ha un’alternativa, un altro farmaco, meglio, altrimenti il beneficio è nella maggior parte dei casi superiore al rischio. L'indicazione - ca va sans dire - è comunque quella di consultarsi col proprio medico.

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