Caccia intercettori sui nostri cieli ecco cosa fanno IL VIDEO

L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno con un sistema di difesa integrato.

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Caccia intercettori sui nostri cieli ecco cosa fanno.

Caccia intercettori che cosa fanno

Si chiama Scramble, o Scrambling. E’ l’intervento dei caccia intercettori dell’Aeronautica Militare italiana che, in condizioni di “prontezza operativa” intervengono per intercettare velivoli non identificati o che non comunicano con gli operatori radio delle torri di controllo nazionali durante l’attraversamento degli spazi aerei nazionali. Un’attività che rientra a pieno titolo in uno dei compiti principali dell’Aeronautica militare, quello, infatti, della Difesa dello spazio aereo nazionale.

Il caso di oggi

Due caccia Eurofigher sono decollati nella mattinata di oggi, giovedì 22 marzo, da una delle basi dell’Aeronautica militare italiana. Il decollo è avvenuto da Istrana, nella provincia di Treviso. Qui si trova infatti la sede del 51° stormo. Il decollo immediato si è reso necessario a causa di un volo Boeing 777 dell’Air France. Velivolo che, come comunica l’Aeronautica militare, “aveva perso improvvisamente il contatto radio con l’agenzia italiana del traffico aereo”. Per questo, quindi, i due caccia intercettori si sono alzati in volo per intercettare il velivolo civile.

Volo intercettato

Il volo è stato intercettato sui cieli della Lombardia. Qui è stato identificato l’aereo civile e i piloti dei due caccia Eurofighter F-2000 si sono assicurati che l’equipaggio dell’aereo avesse il completo controllo dell’aeromobile. Oltre che i contatti radio fossero tornati “regolari”. L’intervento dei due caccia intercettori, comunque, è stato notato in tutto il Nord Italia. Data, in particolare, la velocità dei due velivoli militari che hanno creato panico e scompiglio tra il Veneto e il Piemonte.

L’ordine di decollo

Come conferma l’Aeronautica militare i due caccia intercettori sono decollati dopo un ordine di “Scramble” ricevuto dall’ente Nato responsabile dell’area del servizio di sorveglianza. L’allarme è infatti partito dalla base di Torrejon, in Francia, sede del “Combined Air Operation Center”. Una collaborazione, quindi, che è in vigore su tutto il territorio nazionale, e non solo.

Abbattuto il muro del suono

Scrive in una nota l’Aeronautica Militare italiana: “Per ridurre al minimo i tempi d’intervento, legati alla particolare situazione di necessità, i due velivoli militari hanno superato la barriera del suono. Ancorché la quota fosse elevata, le condizioni meteorologiche di vento e temperature hanno amplificato la propagazione dell’onda d’urto rendondola particolarmente udibile al suolo”. E questo spiega il forte boato che è stato udito in numerose località di tutto il nord ovest italiano.

Chi assicura la partenza dei caccia intercettori

“L’Aeronautica Militare assicura la sorveglianza dello spazio aereo nazionale 365 giorni all’anno. 24 ore su 24, con un sistema di difesa integrato, fin dal tempo di pace, con quello degli altri paesi appartenenti alla Nato”, conferma l’Aeronautica Militare. “Il servizio è garantito – per la parte sorveglianza, identificazione e controllo – dall’11° Gruppo D.A.M.I. di Poggio Renatico (FE) e dal 22° Gruppo Radar di Licola (NA), relativamente all’intervento in volo, dal 4° Stormo (GR), dal 36° Stormo (BA) e dal 37° Stormo (TP), tutti equipaggiati con velivoli caccia Eurofighter. A partire da gennaio 2017, l’Aeronautica Militare ha attivato anche una cellula di Eurofighter F-2000 presso il 51° Stormo di Istrana al fine di ottimizzare la copertura dello spazio aereo nazionale, in un’ottica di generale riduzione dei tempi di intervento e di tempestivo contrasto di eventuali minacce”.

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