“Zingari scendete, avete rotto i c…”, annuncio shock sul treno

Trenord apre un'inchiesta interna.

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“I passeggeri sono pregati di non dare monete ai molestatori Scendete perché avete rotto. E nemmeno agli zingari  scendete alla prossima fermata, perché avete rotto i c….”. E’ l’annuncio shock che hanno sentito ieri i passeggeri del regionale che da Milano va a Cremona e Mantova.

“Zingari scendete, avete rotto i c…”

Una voce femminile dall’altoparlante di bordo ha lanciato il messaggio. Moltissimi i passeggeri che lo hanno segnalato a Trenord e sui social network.

Indagine interna: identificata la dipendente

“Il dispositivo da cui si lanciano quel tipo di avvisi non è in cabina e, attraverso una manomissione, può essere accessibile anche ai passeggeri”, hanno spiegato da Trenord. L’azienda ha aperto un’indagine sull’accaduto. “Quanto riportato è grave e inqualificabile – è scritto in una nota -. Abbiamo prontamente avviato inchiesta interna ad esito della quale adotteremo i provvedimenti necessari”. E così è stato. La dipendente che ha fatto l’annuncio all’altoparlante è stata identificata e ora rischia il licenziamento.

M5s: “Trenord al capolinea”

Sul caso è intervenuto il consigliere regionale pentastellato Simone Verni. “Quanto accaduto sul treno regionale Milano-Cremona-Mantova è grave perché chi ha la responsabilità di centinaia di persone deve avere equilibrio e professionalità nel portare avanti le proprie mansioni. Sappiamo che quello del personale di bordo è un lavoro stressante, ma ciò non può giustificare questo tipo di comportamenti.  Sebbene tale atto sia deprecabile contemporaneamente evidenzia una mancanza di sicurezza che dovrebbe essere in capo alle forze dell’ordine: irregolari, sbandati e questuanti non sono una novità sui treni lombardi. In ogni caso questo annuncio improprio dimostra, ancora una volta, che i treni regionali sono un far west e Trenord è arrivata al capolinea. Ci auguriamo che le parti in gioco vogliano al più presto garantire standard di servizio accettabili e un servizio degno di un paese civile”.

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