Anziani abbracciati e derubati: i ladri utilizzano il "trucco dell'abbraccio"

La Questura chiede massima attenzione e di segnalare atteggiamenti sospetti.

Anziani abbracciati e derubati: i ladri utilizzano il "trucco dell'abbraccio"
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Anziani derubati con il trucco dell'abbraccio: la Questura invita a prestare la massima attenzione e segnalare atteggiamenti sospetti.

Due anziani truffati col trucco dell'abbraccio

Mentre passeggiava da solo nel centro abitato di Cerese un signore settantacinquenne è stato avvicinato, nella mattinata di ieri, 23 luglio 2019, da una giovane donna che si è rivolta a lui con fare gentile. Dopo alcuni convenevoli, la donna riferiva all'anziano di essere in cerca di un lavoro, al che, quasi dispiaciuto, quest’ultimo rispondeva di non poterla aiutare.  Al termine della conversazione, l’anziano accettava di buon grado un abbraccio da parte dell’avvenente trentenne che - apparentemente - voleva così salutarlo.

Purtroppo, solo quando la donna si era già allontanata a bordo di un SUV nero che la attendeva a poca distanza, l’anziano signore si è accorto di non avere più al collo la catenina d’oro con crocefisso del valore di oltre 1000 euro, sfilatagli con destrezza dalla giovane ladra nel momento del contatto fisico.

Il trucco dell'abbraccio utilizzato anche a Mantova

Un episodio del tutto analogo è accaduto alcuni giorni fa nel centro di Mantova, ed anche in sto caso l’anziana vittima si è vista sfilare dal polso un orologio del valore di alcune migliaia di euro. La donna si sarebbe accorta dell’ammanco solo dopo che la ladra si era già allontanata.

Di entrambi gli episodi si sta occupando la Squadra Mobile della Questura, che ha attivato le indagini anche avvalendosi delle immagini delle telecamere di sorveglianza cittadine.

Non solo il trucco dell'abbraccio

Per evitare di rimanere vittima di truffatori/ladri- che, specialmente in estate, colpiscono le persone anziane e sole - la Questura ha ritenuto utile richiamare i “trucchi” più comuni utilizzati dai malfattori, i quali agiscono, è bene ricordarlo, sia introducendosi nell’abitazione delle vittime, sia avvicinandole per la strada, ovvero utilizzando il telefono, spacciandosi per “conoscenti”, per falsi operatori dell’ENEL, TEA, Comune, o appartenenti alle Forze dell’Ordine o “avvocati”.

Lo scopo è sempre quello di  di farsi consegnare del denaro a titolo di oblazione di fantomatiche “multe” ecc. Si tratta di veri e propri “professionisti” del malaffare, che provocano, oltre ad un comprensibile allarme sociale, anche un ingente danno soggettivo, dal momento che questa pratica criminale vede coinvolte, come vittime inconsapevoli, le persone anziane ed influenzabili perché più deboli, più sensibili o forse solo più disposte al dialogo.

Le raccomandazioni della Questura

Ecco le raccomandazioni suggerite dalla Questura:

1) non far entrare in casa sconosciuti, anche se millantano conoscenze in famiglia, o sono in possesso di tesserini con foto;
2) chiedere, quanto meno, l’assistenza di un vicino o di un parente prima di far entrare gli sconosciuti;
3) nessuna azienda o ente pubblico invia dipendenti a richiede pagamenti o l’esibizione di denaro contante a domicilio;
4) nessun poliziotto o carabiniere chiederà mai la consegna di denaro a titolo di oblazione di fantomatiche “multe” o per far “scarcerare” chicchessia;
5) durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall’ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre.

L’invito è comunque valido anche per gli addetti agli sportelli bancari e postali che ben conoscono i loro clienti anziani, e ben possono consigliarli in caso di prelievi importanti e non giustificati, e da estendere anche ai familiari delle persone anziane che vivono da sole.

La regola fondamentale rimane quella di rivolgersi sempre alle Forze di Polizia, per segnalare atteggiamenti sospetti, richiedere conferma sull’identità dei predetti e per denunciare situazioni di pericolo.

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