Dia Brescia confisca 66 beni immobili alla mafia

La Direzione Investigativa Antimafia, di Brescia ha confiscato numerosi beni immobili ad un imprenditore edile, del mantovano, affiliato all'ndrangheta.

Dia Brescia confisca 66 beni immobili alla mafia
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La Direzione Investigativa Antimafia, DIA, di Brescia ha dato esecuzione ad un decreto di confisca, nei confronti di un imprenditore edile, da anni residente nel mantovano

L’indagine

Il provvedimento scaturisce da articolate indagini svolte dalla Sezione Operativa DIA di Brescia e coordinate dalla locale Procura della Repubblica, Direzione Distrettuale Antimafia. Le quali hanno consentito di portare alla luce i rapporti dell’imprenditore Marchio Giacomo, 45 anni, originario di Crotone, ma da tempo residente a Curtatone nel mantovano, con le cosche dell’ndrangheta insidiatesi in Lombardia.

La condanna

L’imprenditore è stato recentemente condannato a 4 anni e 6 mesi nel c.d. processo “Pesci” per favoreggiamento personale e falsa testimonianza. Con l’aggravante di aver commesso i fatti per agevolare la realizzazione delle attività illecite dell’associazione mafiosa.

Per quanto riguarda, invece, gli aspetti finanziari, è stata accertata la sproporzione tra i redditi dichiarati ufficialmente dal Marchio e dal suo nucleo familiare rispetto al patrimonio accumulato negli anni. Tramite un’approfondita analisi dei flussi di denaro provenienti dai conti correnti personali e confluiti nella società immobiliare di sua proprietà, complessivamente superiori al milione di euro ed anch’essi incoerenti rispetto alla reale posizione economica.

L’operazione

L’odierna confisca ha riguardato quote della società di Giacomo, unitamente al complesso immobiliare detenuto dall’azienda, pari a 48 immobili in provincia di Mantova. Di cui 22 appartamenti, 1 magazzino, 22 garage e 3 terreni. Oltre ad 11 immobili in provincia di Crotone consistenti in 6 appartamenti, 3 fabbricati, 1 magazzino ed 1 garage. In aggiunta sono stati confiscati anche a 7 immobili, 3 appartamenti, 1 magazzino e 3 garage,di proprietà dell’imprenditore e dei familiari dello stesso. Nonché un’autovettura e numerosi rapporti finanziari, per un valore complessivo superiore ai 5 milioni di euro.

L’attività si inserisce nel quadro delle iniziative di aggressione patrimoniale nei confronti della criminalità organizzata presente nel distretto di Corte d’Appello di Brescia.

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