Mancano i documenti, Cristian non può ancora tornare dalla sua famiglia

I tempi per il rientro in Italia della salma sembrano allungarsi sempre più.

Mancano i documenti, Cristian non può ancora tornare dalla sua famiglia
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Forse è stato un aneurisma ad uccidere Cristian di Marco: questa l'ipotesi avanzata dai medici dell’ospedale Queen Elizabeth di Bridgetown a Barbados, quello in cui l'imprenditore mantovano è stato trasportato d'urgenza in coma e dove, purtroppo, è deceduto il 28 dicembre 2019, dopo 5 giorni che, secondo la famiglia, sono stati caratterizzati da dubbi e incertezze da parte dei medici. Ma l'autopsia sul corpo di Cristian verrà disposta in Italia, per capire che cosa lo abbia realmente portato alla morte.

La salma per ora non può tornare in Italia

Le ultime notizie purtroppo non sono positive: mancherebbero alcuni documenti per poter riportare la salma di Cristian in Italia, dove lo aspettano la moglie e i due figli. Inoltre, essendo a cavallo delle feste natalizie e quelle dell'ultimo dell'anno, i tempi sembrano allungarsi sempre più. Resta ancora un incognita l'ammontare dei costi per il trasporto, sicuramente in parte ammortizzati dalla colletta raccolta giorni fa tra gli amici e i parenti del 43enne di San Giorgio.

I documenti mancanti

Tra i documenti mancanti (e necessari) per il trasporto della salma, vi rientra anche il certificato di morte di Cristian, che deve essere rilasciato dall'ufficio registro locale, insieme al passaporto mortuario. Mancante anche il certificato attestante l'assenza di malattie infettive e di natura endemica nella zona in cui è avvenuto il decesso, che dovrebbe essere rilasciato dal ministero della sanità di Barbados, e il certificato attestante la corretta preparazione della salma secondo le leggi internazionali per il trasporto.

La famiglia è stremata, i figli vogliono solo salutare il papà

Una situazione spinosa, costellata da cavilli burocratici e intoppi internazionali, che non consente ad un'intera famiglia di vivere l'improvviso lutto per la scomparsa di Cristian come chiunque avrebbe diritto a fare.

I genitori di Cristian, ancora alle Barbados, continuano incessanti nel tentativo di riportare a casa la salma il prima possibile, mentre i figli e la moglie attendono il ritorno del papà.

Graziella Bordini, madre di Cristian, ha denunciato anche alcuni commenti inopportuni e cattivi, pubblicati da alcuni utenti del web in merito alla morte del 43enne, commenti che avrebbero ferito i nipoti, già sufficiente scossi e abbattuti per quanto successo.

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