L'Università di Colonia si è innamorata delle statue del Palazzo Ducale

Il progetto: due anni per la catalogalizzazione della collezione statuaria.

L'Università di Colonia si è innamorata delle statue del Palazzo Ducale
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La collezione statuaria di Palazzo Ducale sotto la lente dell'Università di Colonia.

L'Università di Colonia in collaborazione con il Palazzo Ducale

Grazie a una prestigiosa collaborazione con l’Università di Colonia, la collezione statuaria conservata presso Palazzo Ducale è oggetto in questi giorni di un minuzioso lavoro di catalogazione. Il Professor Dietrich Boschung e la sua squadra di collaboratori (il Jun. Prof. Thoralf Schröder, la Dott.ssa Caterina Parigi, il fotografo Philipp Gross e le studentesse Lisa Schadow e Elise Tacconi) stanno procedendo con l’analisi degli oltre duecento pezzi – tra cui molti busti databili tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C. – per realizzarne una schedatura analitica. Questo lavoro confluirà nel progetto Arachne, la banca dati centralizzata online dell’Istituto Archeologico Germanico (DAI) e dell’Istituto di Archeologia dell’Università di Colonia, uno strumento di ricerca gratuito per l’archeologia e le scienze dell’antichità classica, con cui visionare velocemente oggetti e contesti in centinaia di migliaia di schede.

Racconta Caterina Parigi

“La collezione è davvero interessante ci sono marmi greci, utilizzati per le sculture, e molti pezzi “rilavorati”. Nel Rinascimento, infatti, si era soliti riusare busti classici ai quali si sostituivano alcune parti per adattarli a nuove committenze. Questa prassi di modificare e integrare le opere della classicità è perdurata fino all’Ottocento”.

L'equipe ha lavorato anche con i Musei Vaticani e il Pergamon Museum

Prima di questa collaborazione con Palazzo Ducale, l’equipe del Prof. Boschung ha lavorato alla schedatura delle prestigiose collezioni dei Musei Vaticani e del Pergamon Museum di Berlino, che sono tra le più importanti al mondo. La collezione conservata a Palazzo Ducale verrà dunque studiata in maniera analitica e inserita in un circuito europeo. Il progetto durerà circa due anni e rappresenta un modo per promuovere un pezzo superstite di quella “celeste galleria” che la famiglia Gonzaga fu in grado di collezionare a Mantova durante gli anni del suo più fulgido splendore.

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