A Mantova mancano oculisti, in soccorso arrivano gli ortottisti

L’ASST ricorre agli ortottisti per garantire le prestazioni richieste.

A Mantova mancano oculisti, in soccorso arrivano gli ortottisti
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Mancano oculisti, arrivano gli ortottisti.

Oculistica in crisi, mancano specialisti

La soluzione per diminuire i tempi d’attesa consisterà anche nel mettere in rete a livello aziendale i risultati delle indagini strumentali. Mancano oculisti, l’ASST ricorre agli ortottisti per garantire le prestazioni richieste. Questa la soluzione adottata dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale di Mantova nell’ambito dell’Oculistica, attività in difficoltà a causa della grave carenza di specialisti, che inevitabilmente si ripercuote sui tempi d’attesa.

Tempi d'attesa lunghissimi

In particolare, i tempi d’attesa relativi ad esami strumentali e interventi chirurgici eseguiti in reparto al Carlo Poma si mantengono entro i limiti definiti da Regione Lombardia. Molto penalizzati risultano invece i tempi d’attesa per ottenere prestazioni negli ambulatori territoriali. Questa suddivisione di compiti fra specialisti ospedalieri e territoriali risponde a una scelta aziendale operata negli ultimi anni, dettata dalla necessità di ottimizzare il lavoro, valorizzando entrambi i fronti e riconoscendo a ciascuna delle due aree una propria vocazione. Nel primo semestre 2019 le prestazioni effettuate dai poliambulatori territoriali sono state 28.484.

“Le attese – spiega Anna Maria Nigrelli, direttore della struttura Gestione Presst-Pot e specialistica ambulatoriale – legate sia al fisiologico turn over degli specialisti ambulatoriali, ad esempio per collocamento a riposo, che alla difficoltà a reperirli, si stanno allungando oltremodo per la prima visita oculistica, richiesta prevalentemente per la presenza di disturbi refrattivi, che richiedono l’impiego di lenti correttive. In ospedale ci si concentra invece sulle patologie dell’occhio e sull’attività chirurgica”.

Quali sono le soluzioni?

Si parte con il ricorso a due ortottisti, che si aggiungono ai cinque colleghi già operativi in azienda e che affiancheranno gli oculisti, migliorando i carichi di lavoro e di conseguenza i tempi d’attesa.

“Dal mese di novembre – precisa Giuseppe Sciuto, direttore della struttura di Oculistica dell’ospedale di Mantova – ci siamo visti costretti per mancanza di personale ad anticipare la chiusura del reparto alle 15.30, anziché alle 20. Nelle ore successive si attiva lo specialista reperibile. L’ortottista è una figura professionale con laurea specifica, autorizzato alla diagnosi dei disturbi refrattivi e di patologie minori, nonché all’utilizzo delle apparecchiature a disposizione, sotto la guida dell’oculista”.

Un problema nazionale

La carenza di oculisti, così come di medici con altre specialità, non è un fenomeno mantovano, ma è generalizzata a livello nazionale. L’Asst si scusa con i pazienti per i disagi causati dall’allungamento dei tempi d’attesa, ma ci tiene a sottolineare che sta facendo il possibile per mantenere gli attuali livelli di assistenza.
Un’altra soluzione, oltre all’impiego di ortottisti, ha a che fare con la tecnologia. Dopo la metà del 2020, i risultati delle indagini strumentali più significative – quali Oct, fluorangiografie, ecografie – saranno messe in rete dal punto di vista digitale, in modo da potere essere condivisi da tutti gli oculisti dell’azienda in qualsiasi struttura ospedaliera o ambulatoriale.

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