Lega: “Esenzione Irap per i negozi di vicinato”

E’ la proposta del consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta con un’interrogazione alla Giunta in vista del bilancio di previsione.

Lega: “Esenzione Irap per i negozi di vicinato”
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La Lega: “Esenzione Irap per i negozi di vicinato”.

La proposta

E’ la proposta formulata dal consigliere regionale della Lega Alessandro Corbetta con un’interrogazione alla Giunta regionale in vista del bilancio di previsione. L’obiettivo è sostenere il piccolo commercio e scongiurare le chiusure. “Estendere l’esenzione per tre anni dell’Irap alle attività che aprono nei centri storici dei comuni al di sotto dei 50mila abitanti, in modo da combattere con più forza la crisi dei negozi di vicinato”, il contenuto delle richieste portate avanti dal rappresentante della maggioranza.

Sostegno a imprese e attività

“Nel corso degli ultimi anni – spiega Corbetta – Regione Lombardia ha messo in atto differenti strumenti per sostenere le imprese, fra cui anche l’esenzione per tre anni dell’Irap per le nuove attività commerciali nei centri storici delle città capoluogo e nei Comuni lombardi al di sopra dei 50 mila abitanti. Si tratta di un’agevolazione sperimentale che riguarda anche le attività artigianali come ad esempio le panetterie, pasticcerie o gelaterie. Per contrastare la crisi dei negozi di vicinato è però necessario estendere la misura “Zero Irap” anche ai Comuni che hanno una popolazione inferiore ai 50 mila abitanti”.

L’aiuto anche alle piccole comunità

La Lega chiede dunque attenzione anche per le piccole comunità. “E’ qui infatti – prosegue Corbetta – che l’apertura di un’attività è ancora più complicata, per non dire rischiosa, data la platea notevolmente più bassa di potenziali clienti. A queste difficoltà va aggiunta la concorrenza sempre più forte dell’e-commerce e quella ormai consolidata delle grandi strutture di vendita. Inoltre i negozi di vicinato, nei centri storici dei Comuni minori o nelle loro frazioni, svolgono da sempre anche una funzione di carattere sociale e non solo economica. In vista della sessione di bilancio,  occorre tirare le somme su questa misura e capire se ci sono i margini per estenderla a tutti i comuni lombardi, favorendo così l’apertura di nuove attività”.

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